Avrei voluto domandarti, mamma,
delle speranze anzitempo infrante,
d’una giovane madre che al suo seno
stringeva un bimbo che lieto dormiva,
delle attese deluse che un sacro
silenzio teneramente cullava.
Unisono al tuo palpitava quel mio
cuore piccino e uno era il respiro.
E vorrei chiederti dei giorni in cui
un bacio bastava a consolare
il pianto e le tue braccia eran riparo,
quando le carezze odoravano
d’un delicato profumo materno
e di quando il tempo ha interrotto
quel sogno che ci rendeva felici.
(Salvatore Castrianni, “Memorie proibite”)
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