«È una poetica della rimembranza che Salvatore Castrianni affida alle
pagine della prima sezione della sua silloge “Memorie proibite”. Per il
poeta ricordare significa vivere di nuovo, significa, nel tentativo sempre
drastico di richiamare alla luce l’effimero, riportare al cuore le impressioni
perdute, che sulla pagina tornano all’esistenza.
Un canto alternato di memorie ora luminose e rasserenanti, gelosamente
custodite negli anni, ora conturbanti e crudeli, che tolgono il sonno e
offuscano la ragione, cui il poeta si abbandona con confessata voluttà.
Alla passione d’amore, divinità bella e terribile, è dedicata tutta la
seconda sezione dell’antologia dal titolo “Gli alberi della seduzione”.
È un mondo interiore, quello cui il poeta presta voce, costellato di odi et
amo e ambivalenze emotive, di giuramenti eterni e fides violate; un
prezioso pulviscolo di piccoli affetti e di grandi moti del cuore».
Luigi Bambaci