Vergogna clandestina

Era il martirio di mia sorella schiava
con gli occhi esterrefatti che subiva,
era la gola del fratello assetato
arsa dal fuoco nelle prigioni in Libia,
era la speranza del padre sconsolato
che mi affidava a quel viaggio ignoto,
era l’urlo straziato di mia madre muta
che chiedeva aiuto tra le onde scure,
è la mia vergogna falsa e clandestina
che maledice il dio dell’indifferenza.

(Salvatore Castrianni, 2020)

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