Si altera la natura delle cose quando non si chiamano con il loro nome. Così si crea confusione e la confusione genera falsità. La falsità, poi, genera odio. E l’odio uccide.
La narrazione fascista si basa su falsità e odio. Li trasforma per renderli più appetibili alla pancia dei sempliciotti; crea ad hoc nemici immaginari per aggregare le masse disperate; fomenta idee distorte per ottenere consenso.
Non importa se le parole vengono pervertite e le verità artefatte. L’unica cosa che conta è passare dal 4% al 17%, esibendo spauracchi e mostrificando le persone, con l’indegna complicità di chi -dall’alto di una presunta autorevolezza- dice che “il fascismo è morto“. Mentono sapendo di mentire, solo per racimolare qualche voto in più, solo per giustificare la narrazione eufonica del proprio operato, che diventa assai piccolo e misero se osservato alla luce della verità e della dignità umana.
Così l’Africa diventa solo un crocevia di clandestini che ci rubano il lavoro, che portano la malaria e che vengono pagati 35 euro al giorno, perché c’è un complotto ordito dalle ONG e dagli amici della Boldrini, che ci impediscono di essere padroni a casa nostra, affollando i nostri alberghi di lusso di risorse boldriniane. Perché quando c’era LVI non arrivavano i migranti economici -invadevamo noi gli altri- o gli zingari che rubano nelle stazioni -in cui i treni arrivavano in orario- e i terroristi islamici non si facevano saltare in aria e la soluzione diventa una pulizia etnica -con la ruspa o con le bombe intelligenti- per fermare il buonista di turno.
O peggio le femministe che parlano di sessismo, lanciano l’hashtag #metoo, sostenute da lesbiche, trans e lobby gay, che attentano alla santissima famigghia tradizionale e che vogliono mettere le mani sui nostri bambini, obbligandoli a cambiare sesso a giorni alterni con il gender nelle scuole.
Se non fosse reale, questa valanga di fake news sarebbe ridicola. Purtroppo però, a furia di ripeterle, queste balle si sono intrufolate nella mente di molti, rodendo la lucidità e la realtà dei fatti, mentre chi mente sui 35 euro ai migranti tace sull’evasione fiscale e sulla corruzione, minimizza i gravi episodi di omofobia e transfobia per difendere i bambini non si sa da chi o da cosa, brandisce come arma elettorale l’ennesimo femminicidio, salvo poi dimenticarsene due giorni dopo, distoglie con cristiana carità l’attenzione sulle violazioni dei diritti umani nei lager a qualche centinaio di chilometri da noi.
Per questi motivi il manualetto #Antifa a cura di Stefano Catone è utile, per comprendere le parole e le menzogne della propaganda, per ridare dignità alla politica, un volto alle persone e una speranza alla nostra società.
(Salvatore Castrianni, 17 aprile 2018)
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