Momenti di tenerezze fugaci

Momenti di tenerezze fugaci
in attimi eterni arrestano
l’inesorabilità del tempo.

E si schiude il Paradiso
per quegli istanti segreti
in cui il mondo svanisce

mentre tra le labbra rimane
soltanto la forza del silenzio
che la passione alimenta.

(Salvatore Castrianni, “Memorie proibite”, 2013)

 

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Il poeta è un uomo pressoché inutile

Il poeta è un uomo pressoché inutile perché non genera valore economico, se non da morto, non produce merci, non fabbrica prodotti spendibili.
Il poeta è un essere prepotentemente molesto perché non sta mai zitto, perché non si asservisce al potere, perché guarda al di là delle ombre, perché analizza gli eventi con gli occhi dell’introspezione pura.
Se avessimo dato retta a certi critici, a certi filologi, a certi letterati e a certi editori, non avremmo mai avuto Saba, Montale, Ungaretti, Pozzi, Penna e Merini, saremmo ancora fermi al canone petrarchesco.
Quando certuni capiranno che la poesia è carne viva, è sogno, è disperata speranza, è codificazione e sperimentazione allo stesso tempo, quando certuni capiranno che la poesia è creazione onirica e reale e che va oltre le forsennate analisi degli esegeti dell’ultima ora sarà troppo tardi.

(Salvatore Castrianni, 2016)

Terra antica d’agavi e fichi

Terra antica d’agavi e fichi,
terra mia cara che ardi e avvampi,
ti scopro ancor incantevole,
a ogni recondito tuo angolo
sento che non ti conosco.

Terra di ginestre e canneti,
terra mia cullata dal mare,
i tuoi monti toccano il cielo
e mi perdo nella tua storia,
che il vile presente confonde.

 

(Salvatore Castrianni, “Memorie proibite”, 2013)

 

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