Non offrirmi parole

Non offrirmi parole
che odorano di fumo,
promesse irreali
che all’aria svaniscono.

Donami solo silenzi,
attimi sottratti al suono
e risolvi tra le tue braccia
le inquietudini che vivo.

(Salvatore Castrianni)

 

 

Assai spesso avverto

Assai spesso avverto
la mia totale incapacità
a contenere l’affetto
quotidiano che mi doni
e mi sento insufficiente
a sillabare le emozioni
che dentro me turbinano.

(Salvatore Castrianni, “Memorie Proibite”, 2013)

 

 

È la magia degli incontri fugaci

È la magia degli incontri fugaci
che mi riempie il cuore d’amore
l’attesa del successivo ritrovo
quando l’attuale non è ancora finito.

E se di questi momenti è fatto
il sentimento che ci accomuna
vorrei che le ore si fermassero
e che infiniti fossero i minuti.

 

(Salvatore Castrianni, “Memorie Proibite”, 2013)

 

 

Non so più se veramente t’ho amato

Non so più se veramente t’ho amato
o se la vile memoria m’inganna,
ma rammento che le mostre a Palermo,
miti serate d’un maggio passato,
accomunavano i nostri interessi,
le nostre passioni, e geloso serbo
quei biglietti scoloriti dagli anni.

(Salvatore Castrianni, “Memorie proibite”, 2013)

 

 

Quando sarò solo un ricordo

Quando sarò solo un ricordo
confuso nella tua memoria
quando qualcun altro prenderà
il mio posto nei tuoi pensieri
capirai che non è eterno l’amore
ma soltanto il grido di un’anima
che cerca la sua dimensione di vita.

(Salvatore Castrianni, “Memorie Proibite”, 2013)

 

Diffido del sempre degli amanti

Diffido del sempre degli amanti
delle parole sussurrate nel buio
non tremo più se odo la tua voce
recitare gli improperi d’amore
i versi delle passioni scorrere
sui nostri corpi nudi e spossati
eppure vorrei stringerti ancora
e nuovamente giurarti “per sempre”.

(Salvatore Castrianni, “Memorie Proibite”, 2013)

 

Amai

Amai trite parole che non uno
osava. M’incantò la rima fiore
amore,
la più antica difficile del mondo.

Amai la verità che giace al fondo,
quasi un sogno obliato, che il dolore
riscopre amica. Con paura il cuore
le si accosta, che più non l’abbandona.

Amo te che mi ascolti e la mia buona
carta lasciata al fine del mio gioco.

(Umberto Saba)

 

Sito web creato con WordPress.com.

Su ↑