Ho quasi paura (Paul Verlaine)

Ho quasi paura, in verità,
tanto sento la mia vita allacciata

al pensiero radioso
che l’anima mi ha preso l’altra estate,

tanto la tua sempre cara immagine
abita in questo cuore tutto tuo,

questo mio cuore soltanto bramoso
di amarti e di piacerti!

Io tremo – e tu perdona
la mia estrema franchezza –

se penso che un sorriso, una parola
da parte tua son legge ormai per me,

e che ti basterebbe un solo gesto,
una parola, un battito di palpebre,

per chiudere il mio essere nel lutto
della sua celeste illusione.

(Paul Verlaine)
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Senza riflettere troppo

Senza riflettere troppo,
m’innamorai dei tuoi occhi
e del sorriso tuo il balenio
il cuore m’aprì alla passione.
Non ponderai il sentimento
che teco recavi, tanto meno
la dolcezza delle labbra
che discreta m’offrivi, ma,
or che ragione a discerner
m’aiuta, comprendo le cure
che attenta prestavi.
Un sol moto ancora del cuore,
ch’ormai t’appartiene,
posso donarti e le tue labbra
con le mie lievemente sfiorare.

(Salvatore Castrianni, Ladro di Emozioni, Ed. Il Filo, 2006) Continua a leggere “Senza riflettere troppo”

Sotto una piccola stella (Wisława Szymborska)

Chiedo scusa al caso se lo chiamo necessità.
Chiedo scusa alla necessità se tuttavia mi sbaglio.
Non si arrabbi la felicità se la prendo per mia.
Mi perdonino i morti se ardono appena nella mia memoria.
Chiedo scusa al tempo per tutto il mondo che mi sfugge a ogni istante.
Chiedo scusa al vecchio amore se do la precedenza al nuovo.
Perdonatemi, guerre lontane, se porto fiori a casa.
Perdonatemi, ferite aperte, se mi pungo un dito.
Chiedo scusa a chi grida dagli abissi per il disco col minuetto.
Chiedo scusa alla gente nelle stazioni se dormo alle cinque del mattino.
Perdonami, speranza braccata, se a volte rido.
Perdonatemi, deserti, se non corro con un cucchiaio d’acqua.
E tu, falcone, da anni lo stesso, nella stessa gabbia,
immobile con lo sguardo fisso sempre nello stesso punto,
assolvimi, anche se tu fossi un uccello impagliato.
Chiedo scusa all’albero abbattuto per le quattro gambe del tavolo. Continua a leggere “Sotto una piccola stella (Wisława Szymborska)”

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